Il Bari ha dalla sua 25 partite senza sconfitte, tutte quelle giocate con Vivarini in panchina, la Ternana undici vittorie in trasferta, comprese quelle di Coppa Italia di C. I pugliesi non giocano da quattro mesi mentre la Ternana si esibisce nella quinta partita ufficiale in 17 giorni, dal 27 giugno (finale di Coppa Italia di C) a stasera quando dovrà affrontare la seconda forza del suo girone di campionato.
Difficile assegnare vantaggi perché il Bari di sicuro per la prima volta verificherà la propria condizione e potrebbe incappare in un calo finale com’è successo a quasi ogni squadra in ogni categoria. Ma la Ternana potrebbe dover fare i conti con la prima stanchezza figlia delle tante partite giocate in pochi giorni dopo il lungo stop.
Incognite di una partita che sarà priva dei prevedibili 25mila del San Nicola ma non certo dei contenuti tecnici, tattici e agonistici propri di una sfida da dentro o fuori.
Il vantaggio reale del Bari è dato dalla possibilità di poter far conto su due risultati: di fatto è come se cominciasse dall’1-0, fermo restando che un gol della Ternana lo sbatterebbe fuori dalla final four se poi non riuscisse a bucare Iannarilli, proprio quello che è successo a Monopoli. Una vittoria, per usare le parole di Fabio Gallo “che ha rimesso la Ternana al terzo posto”.
Ora c’è da dare l’assalto al secondo e la faccenda si presenta niente affatto semplice perché la forza del Bari è chiara a tutti visto che ha cominciato i play off con l’etichetta di favorito appiccicata addosso.
Però in situazioni da gara secca spesso i valori vengono sovvertiti e la Ternana è convinta di avere le qualità tecniche, fisiche e morali per ribaltarli.
La vigilia è filata via nella più scontata pretattica dei due allenatori che hanno speso parole importanti per gli avversari magnificandone le qualità e alzato una cortina a difesa delle proprie idee, delle scelte che vedremo in campo.
Anche se poi non dovrebbero esserci sconvolgimenti con Vivarini che riproporrà il collaudato 4–3-1-2 e Gallo che dovrebbe affidarsi ancora al 4-3-3 che tanto bene ha funzionato a Monopoli e per tratti di gara anche col Catania.
I pugliesi avranno in Antenucci e Simeri, i due attaccanti, i punti di forza di una manovra che non è mai stata troppo brillante ma che ha spesso contato sulle prodezze dei due per risolvere i propri problemi.
Gallo, al netto di qualche cambiamento sempre dietro l’angolo, dovrebbe riproporre Mammarella, riposato dopo la panchina di Monopoli, giocatore che il Bari teme in modo particolare per le sue qualità balistiche sui calci piazzati. Non ci sarà Paghera, squalificato, ma Verna in un centrocampo che avrà ancora Salzano in mediana e Palumbo a sinistra. Quindi il tridente, difficile da modificare stante le buone prove dei tre utilizzati giovedì sera (ma c’è sempre l’opzione Partipilo) e, in particolare, la condizione fisica palesata da un Furlan ritrovato. Gallo ha puntato sugli esterni a piedi invertiti senza mai scambiarli di posizione, una opzione che potrebbe venir utile al San Nicola.
Ma alla base ci sarà l’atteggiamento che le squadre proporranno in campo. Chi farà la prima mossa? Vivarini si aspetta la Ternana aggressiva della gara di ritorno (2-2) che sfiorò la vittoria dopo averla meritata. Ma Gallo sa che incassare un gol in avvio renderebbe la qualificazione complicatissima. Quindi è facile immaginare un avvio cauto da entrambe le parti con attenzione massima a non commettere errori che complicherebbero terribilmente le cose alla Ternana ma di fatto pure al Bari, e una ripresa ventre a terra per chi ne avrà.
Classica partita da “cuore caldo e mente fredda” quindi.
In ogni caso silenzio assoluto da parte dei due tecnici anche sull’atteggiamento tattico: nessuno vuol concedere vantaggi all’avversario perché sia Gallo che Vivarini sanno che anche il loro futuro potrebbe dipendere dall’esito dei play off nella versione light imposta dal lockdown che li costringe a giocare in un lunedì che, nella normalità sarebbe stato quello del ritrovo precampionato.
Qui invece c’è da completare una stagione che senza promozione in serie B sarebbe da considerare negativa per entrambe, magari in misura diversa, ma comunque negativa.
Sta ai novanta minuti di stasera decidere chi potrà continuare a sperare. Toccasse alla Ternana sarebbe un successo al sapore di rivalsa visto che i confronti col Bari in esterna e in particolare quelli al San Nicola non evocano ricordi positivi. Quella retrocessione macchiata dai sospetti legati a “calciopoli” genera ancora tanta rabbia al pari dei sorrisi che provoca quella vittoria a tavolino prodotta dalla famosa lattina finita sul polso di Lele Ratti.
Tempi andati però, stasera si gioca per qualcosa di terribilmente importante per tutte e due le squadre, per le ambizioni del silente Bandecchi e del più loquace De Laurentis con la speranza che non siano fattori esterni, compresi gli errori arbitrali, a influenzarne l’esito.
Il Bari ha dalla sua 25 partite senza sconfitte, tutte quelle giocate con Vivarini in panchina, la Ternana undici vittorie in trasferta, comprese quelle di Coppa Italia di C. I pugliesi non giocano da quattro mesi mentre la Ternana si esibisce nella quinta partita ufficiale in 17 giorni, dal 27 giugno (finale di Coppa Italia di C) a stasera quando dovrà affrontare la seconda forza del suo girone di campionato.
Difficile assegnare vantaggi perché il Bari di sicuro per la prima volta verificherà la propria condizione e potrebbe incappare in un calo finale com’è successo a quasi ogni squadra in ogni categoria. Ma la Ternana potrebbe dover fare i conti con la prima stanchezza figlia delle tante partite giocate in pochi giorni dopo il lungo stop.
Incognite di una partita che sarà priva dei prevedibili 25mila del San Nicola ma non certo dei contenuti tecnici, tattici e agonistici propri di una sfida da dentro o fuori.
Il vantaggio reale del Bari è dato dalla possibilità di poter far conto su due risultati: di fatto è come se cominciasse dall’1-0, fermo restando che un gol della Ternana lo sbatterebbe fuori dalla final four se poi non riuscisse a bucare Iannarilli, proprio quello che è successo a Monopoli. Una vittoria, per usare le parole di Fabio Gallo “che ha rimesso la Ternana al terzo posto”.
Ora c’è da dare l’assalto al secondo e la faccenda si presenta niente affatto semplice perché la forza del Bari è chiara a tutti visto che ha cominciato i play off con l’etichetta di favorito appiccicata addosso.
Però in situazioni da gara secca spesso i valori vengono sovvertiti e la Ternana è convinta di avere le qualità tecniche, fisiche e morali per ribaltarli.
La vigilia è filata via nella più scontata pretattica dei due allenatori che hanno speso parole importanti per gli avversari magnificandone le qualità e alzato una cortina a difesa delle proprie idee, delle scelte che vedremo in campo.
Anche se poi non dovrebbero esserci sconvolgimenti con Vivarini che riproporrà il collaudato 4–3-1-2 e Gallo che dovrebbe affidarsi ancora al 4-3-3 che tanto bene ha funzionato a Monopoli e per tratti di gara anche col Catania.
I pugliesi avranno in Antenucci e Simeri, i due attaccanti, i punti di forza di una manovra che non è mai stata troppo brillante ma che ha spesso contato sulle prodezze dei due per risolvere i propri problemi.
Gallo, al netto di qualche cambiamento sempre dietro l’angolo, dovrebbe riproporre Mammarella, riposato dopo la panchina di Monopoli, giocatore che il Bari teme in modo particolare per le sue qualità balistiche sui calci piazzati. Non ci sarà Paghera, squalificato, ma Verna in un centrocampo che avrà ancora Salzano in mediana e Palumbo a sinistra. Quindi il tridente, difficile da modificare stante le buone prove dei tre utilizzati giovedì sera (ma c’è sempre l’opzione Partipilo) e, in particolare, la condizione fisica palesata da un Furlan ritrovato. Gallo ha puntato sugli esterni a piedi invertiti senza mai scambiarli di posizione, una opzione che potrebbe venir utile al San Nicola.
Ma alla base ci sarà l’atteggiamento che le squadre proporranno in campo. Chi farà la prima mossa? Vivarini si aspetta la Ternana aggressiva della gara di ritorno (2-2) che sfiorò la vittoria dopo averla meritata. Ma Gallo sa che incassare un gol in avvio renderebbe la qualificazione complicatissima. Quindi è facile immaginare un avvio cauto da entrambe le parti con attenzione massima a non commettere errori che complicherebbero terribilmente le cose alla Ternana ma di fatto pure al Bari, e una ripresa ventre a terra per chi ne avrà.
Classica partita da “cuore caldo e mente fredda” quindi.
In ogni caso silenzio assoluto da parte dei due tecnici anche sull’atteggiamento tattico: nessuno vuol concedere vantaggi all’avversario perché sia Gallo che Vivarini sanno che anche il loro futuro potrebbe dipendere dall’esito dei play off nella versione light imposta dal lockdown che li costringe a giocare in un lunedì che, nella normalità sarebbe stato quello del ritrovo precampionato.
Qui invece c’è da completare una stagione che senza promozione in serie B sarebbe da considerare negativa per entrambe, magari in misura diversa, ma comunque negativa.
Sta ai novanta minuti di stasera decidere chi potrà continuare a sperare. Toccasse alla Ternana sarebbe un successo al sapore di rivalsa visto che i confronti col Bari in esterna e in particolare quelli al San Nicola non evocano ricordi positivi. Quella retrocessione macchiata dai sospetti legati a “calciopoli” genera ancora tanta rabbia al pari dei sorrisi che provoca quella vittoria a tavolino prodotta dalla famosa lattina finita sul polso di Lele Ratti.
Tempi andati però, stasera si gioca per qualcosa di terribilmente importante per tutte e due le squadre, per le ambizioni del silente Bandecchi e del più loquace De Laurentis con la speranza che non siano fattori esterni, compresi gli errori arbitrali, a influenzarne l’esito.
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