Il campionato vinto addirittura in inverno con la giunta di una sfilza di record da far venire i brividi e poi, tanto per non farsi mancare niente, la Supercoppa vinta con percorso netto: due vittorie, quattro gol segnati e nessuno subito. Ah dimenticavo, la coppa, Carlo Mammarella, forse alla sua ultima interpretazione da calciatore professionista, l’ha alzata in faccia al Perugia che s’era infilato nella contesa con un bel recupero sul Padova e differenza reti favorevole.

Quella stessa differenza reti tanto contestata nell’Umbria del nord, che la Ternana aveva costruito rifilando a domicilio tre gol al Como costruendosi così quel vantaggio, solo psicologico, dei due risultati utili su tre. Così il Perugia ha consumato le energie residue in un forcing iniziale che non ha avuto effetti e ha pagato nella ripresa qualche giocata dimostrativa delle Fere. Solo dimostrazioni per chi ha tentato a lungo di minimizzare lo straordinario percorso dei rossoverdi. Perché in effetti riallacciare le cinture dopo aver vinto da tempo il campionato e centrato l’obiettivo massimo è stato difficile.

Nella testa di Defendi e soci non è stato semplice far scattare nuovamente quel clic che li aveva resi irresistibili. Hanno vinto con il cuore, la forza di volontà e quel poco che era rimasto nelle loro gambe. Quanto è bastato per mettere sotto un Perugia che qualcuno ha definito il migliore della stagione.

Ma queste sono considerazioni che servono a poco, che non aggiungono e non tolgono al percorso fatto dalla Ternana e dal Perugia. I rossoverdi hanno cambiato la storia della serie C, i biancorossi sono riusciti a risalire immediatamente in B dopo la retrocessione, operazione riuscita a pochi altri.

L’appuntamento è per la prossima stagione ai derby che varranno punti pesanti nel campionato di serie B che le due squadre affronteranno necessariamente con interpreti diversi.

Quanto e come cambierà il Perugia al sottoscritto interessa poco e niente. Diverso invece il discorso riguardante la Ternana. Ho negli occhi le immagini di gioia del presidente Stefano Bandecchi, di Cristiano Lucarelli, di Luca Leone e Paolo Tagliavento. Dimostrazione di una splendida empatia tra i soggetti costruttori e gestori del club e della squadra. Se la stessa sarà la struttura portante della prossima stagione non ci saranno problemi. La chiarezza sugli obiettivi e la conseguente costruzione della squadra saranno elementi di un futuro prossimo che mi autorizza ad un certo ottimismo.

Poi saranno i fatti a giudicare. Intanto è giusto essere felici e compiaciuti per tutto quanto è successo a livello calcistico nella nostra città. Tra qualche giorno si riprenderà con il calcio mercato poi toccherà al ritiro della squadra perché a metà agosto toccherà alla Coppa Italia. Quella dei grandi che hanno voluta toglierla ai piccoli (C e D). Nel frattempo la Lega di B lavorerà alla riforma del campionato, quella che Bandecchi reclama da un paio d’anni, da quando una singolare decisione del Commissario Straordinario negò il ripescaggio alla Ternana. Ma questa è storia, la Ternana si è rifatta con gli interessi. E qui, di solito, scatta l’applauso per gli straordinari protagonisti di una stagione indimenticabile.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 24 maggio 2021 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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