"E quando i mussi i volerà...fasemo el derby in Serie A..." (quando gli asini voleranno...faremo il derby in Serie A).

Così cantavano i tifosi del Verona sfottendo i pochi supporters del Chievo che, a quel tempo, sognavano di raggiungere la prima squadra del capoluogo scaligero nella massima divisione.

Poi è successo quello che è successo e gli asini dei Clivensi sono ormai parecchi anni che volano in Serie A, a differenza dello squadrone dell' Hellas, costretto almeno ancora per un anno a mangiare la polvere della Serie B e, soprattutto, quella dei presunti parenti poveri.

Peccato, però, che gli asini volino sul serio solo a Verona, quartiere Chievo.

Qui a Terni, invece, gli asini volano solo metaforicamente...

Con buona pace di quelli che ancora credono nelle favole.

Insigne, Lodi, Claiton Dos Santos, Monachello, Evacuo, Ebagua...

E via con tante altre "bombe di mercato" che poi, puntualmente, si sono trasformate in pie illusioni...

Cambiano i suonatori, ma la musica rimane sempre la stessa.

Ed ora ci si è messo anche l' ultimo arrivato, il neo Direttore Sportivo della Ternana Calcio Danilo Pagni (scelto addirittura, si dice, dallo stesso allenatore!).

L' inaspettata e per certi versi sorprendente nomina dell' ex D.S. della Vigor Lamezia Terme farebbe pensare ad una bocciatura di Benny Carbone nelle vesti di plenipotenziario del mercato rossoverde; ma poi, come detto, succede che la responsabilità della successione venga ricondotta dalla società proprio al G.M., con la scusa che è bene che Carbone si preoccupi esclusivamente della salvezza della squadra.

Se non è una bocciatura questa...

Poi succede pure che "spifferi" milanesi (solitamente ben informati) continuino ad indicare in Massimiliano Mirabelli l' operatore "occulto" del mercato della Ternana.

La qual cosa, peraltro, sarebbe di mio totale gradimento.

Ma vacci un po' a capire qualcosa...

Resta in ogni caso il fatto che Danilo Pagni si è presentato con una paio di battute sicuramente molto suggestive.

La prima, indiretta, è quella secondo la quale la nomina del neo D.S. sarebbe stata effettuata "all' insegna della continuità".
Ma continuità di che cosa, di grazia?

Di una situazione di classifica disastrosa?

Di una rosa giocatori inadeguata per la Cadetteria?

Del solito calcio mercato pieno di "sparate" e che poi, come al solito, si riduce ad un paio di saldi di fine stagione?

Certo: qualcuno continua a dire "lasciatelo almeno lavorare". Giusto!

Ma sarà poi lui, innanzitutto ,a  "lavorare"?

E i due o tre acquisti importanti che sarebbero già dovuti salire verso il ritiro di Castel Rigone dove stanno?

E perchè bisogna aspettare sempre l' ultimo momento, mentre tutte le altre squadre si stanno già abbondantemente rafforzando?

E intanto gli asini continuano a volare...

La seconda battuta, è un' affermazione che lo stesso Pagni ha proferito in diretta durante la trasmissione "Studio 90" in onda domenica scorsa su Umbria TV.

Ebbene, a detta del neo D.S. la Ternana Calcio targata Longarini  "è stimata ed apprezzata in tutta Italia".

Io capisco che è sempre bene incensare chi ti paga lo stipendio - per carità ! -, ma di qui a negare l' evidenza dei fatti ce ne passa.

Perchè sul fatto che la gestione della Ternana Calcio sia messa da tempo almeno un pizzico "in discussione" dagli addetti ai lavori  (giornalisti, dirigenti ed operatori) penso che ci sia ben poco da discutere.

E non parlo certo degli operatori dell' informazione locali.

Cerchiamo dunque di non cadere nell' anacronismo; ne va della credibilità del personaggio in questione.

Insomma, nulla di nuovo all' orizzonte rispetto al passato.

Non vorrei, sinceramente,  che la nomina di Danilo Pagni altro non sia che ulteriore fumo buttato sugli occhi della gente; preferirei, al contrario, che rappresentasse un "quid novi" foriero di favorevoli auspici.

Naturalmente con tutto il rispetto per il D.S., cui comunque auguro di cuore le migliori fortune e, soprattutto, buon lavoro!

Ma la mia impressione rimane sempre quella:  la Ternana non vuole spendere soldi e pertanto resterà alla finestra fino all' ultimo giorno utile, nella speranza di trovare un po' di ciccia attaccata ai rimasugli di qualche osso ancora in giro...

E questa, sinceramente, non mi sembra la strada giusta per andare in paradiso.

Spero caldamente di sbagliarmi, ma, dati i precedenti, credo ci sia ben poco da sperare.

Ribadisco, se poi ce ne fosse ancora bisogno, che questa squadra, se vuole alimentare sogni concreti di salvezza, ha bisogno come il pane di almeno quattro o cinque giocatori di categoria e cioè di un portiere valido, di un difensore centrale esperto e navigato capace di guidare la difesa, di un centrocampista di qualità e quantità nello stesso tempo e un di attaccante da doppia cifra.

Tutta gente che indubbiamente costa soldi.

Ma, come è noto, "senza lilleri, non si lallera..."! E le nozze con i fichi secchi, per quanto gustosi, non vengono mai bene.

Per cui, se la proprietà vuole veramente arrivare al traguardo della salvezza (così drasticamente ridimensionato dopo i proclami estivi), diventa assolutamente necessario un notevole sforzo economico.

Resta però il fatto che, secondo i ben noti principi della "filosofia Longariniana", tale evenienza mi sembra quanto meno azzardata, se non addirittura inipotizzabile.

Si vedrà. Tempo fino al 31 gennaio.

Ultimo capitolo: i "gufi".

Sento e leggo qualche tifoso (anche di nobile lignaggio e di conclamata intelligenza) attaccare duramente chi fa sfoggio di crudo realismo al cospetto della "Beautiful" rossoverde, sempre ricca di colpi di scena...al contrario.

Mi rivolgo a costoro plaudendo innanzitutto alla loro fede incrollabile in chi gestisce la "cosa rossoverde"; dissento però energicamente sul fatto che la stragrande maggioranza di tifosi ed addetti ai lavori non c' abbia capito niente e che si diverta, anzi, a remare contro.

A questo punto mi chiedo se per caso siano bastate quattro pacche sulle spalle e un paio di fotografie a confondere le idee a qualcuno...così permettendo indirettamente alla progenie di Alibaron (il famoso asino di Buridano) di sfoggiare uno splendido paio di ali.

Perchè, se così fosse, prendo subito il primo treno per Verona.

Li si che quei simpatici equini volano per davvero...

Poi magari mi sbaglierò.

E allora sarò il primo asino a spiccare il volo nei  cieli "tersi"  della nostra amata Terni...

 

 

 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 12 gennaio 2017 alle 00:01
Autore: Massimo Minciarelli
vedi letture
Print