Fumata grigia per Bari e Cesena, attanagliate da una grave crisi economica. E la Ternana, prima in graduatoria in ottica ripescaggio, resta alla finestra.

BARI L’assemblea straordinaria dei soci, tenuta in prima convocazione nello studio del notaio Labriola alla presenza del presidente Giancaspro, del suo avvocato Biga e dei legali del socio di minoranza Paparesta, delibera la ricapitalizzazione della società. Tuttavia il massimo dirigente biancorosso ottiene (a norma di legge) 15 giorni di tempo (a partire dalla pubblicazione del verbale) per sottoscrivere quote per circa 4,6 milioni di euro. Inizia dunque un’autentica corsa contro il tempo, caratterizzata anche dalle scadenze di martedì 26 giugno (circa 3,3 milioni di euro per stipendi, contributi Inps e ritenute Irpef per il trimestre marzo, aprile e maggio) e di sabato 30 giugno (800mila euro per la tassa di iscrizione al campionato).

CESENA Prosegue l’attesa del placet della Agenzia delle Entrate di Bologna circa il piano di ristrutturazione del debito. Qualcuno ipotizza che l’agognata Pec possa arrivare entro martedì, ma si rischia di andare comunque oltre i limiti delle scadenze sportive. Pertanto Lugaresi e i suoi collaboratori si preparano a fronteggiare la bocciatura (probabile) della Covisoc (primo responso giovedì 12 luglio, presentazione dell’eventuale ricorso entro lunedì 16 luglio e parere finale venerdì 20 luglio) di fronte al Collegio di Garanzia del Coni. La dirigenza bianconera vanta l’accordo raggiunto presso il Tribunale di Forlì con banche e larga parte dei creditori relativamente ad un terzo scarso del debito complessivo (circa 18 milioni di euro su circa 52 totali). Quanto al piano di ristrutturazione (presentato venerdì 11 maggio, bocciato in 4 punti 17 giorni dopo, ripresentato venerdì primo giugno e ripreso in esame lunedì 4 giugno) prevede lo stralcio del debito con l’Erario grazie all’abbattimento di sanzioni e interessi (da circa 33 a circa 20 milioni di euro) e la rateizzazione ventennale. Data “cerchiata in rosso” sabato 30 giugno, vedi pagamento della tassa di iscrizione al prossimo torneo cadetto, anche se entro martedì 26 giugno dovrà avvenire il saldo di stipendi e contributi relativi al trimestre marzo, aprile e maggio (circa un milione e 700mila euro). Tuttavia il piano di ristrutturazione si basa su una previsione di permanenza in B nel medio-lungo periodo che nessuno è in grado di garantire a priori (e con l’eventuale retrocessione crollerebbero i proventi legati a diritti tv e contribuiti Lega). Ultima notazione: perfino con l’arrivo del tanto atteso ok nelle prossime 48-72 ore e con l’immediata comunicazione alla Camera di Commercio di Forlì (onde consentire entro un mese l’eventuale opposizione di qualche creditore) tempistica sul filo del rasoio.

Sezione: Rassegna stampa / Data: Dom 17 giugno 2018 alle 12:00 / Fonte: Corriere dell'Umbria
Autore: Redazione TernanaNews
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