Rosso: perdere ci sta, ma non così.
Che in casa Ternana sarebbero arrivati momenti meno allegri e gioiosi di quelli vissuti fino ad ora, quello era fatto certo, soltanto un'ipocrita o uno stolto avrebbe potuto mettere la mano sul fuoco per affermare il contrario; quello che brucia è che il primo momento buio sia arrivato al termine di una prestazione di altrettanta luminosità. Dopo cinque vittorie, dopo cinque prestazioni (quando più, quando meno) convincenti ieri, per la prima volta da marzo (passata stagione, dunque), si è vista una squadra ferma, senza quel mordente che tanto abbiamo apprezzato nelle prime uscite ufficiali, affaticata e spenta. Più della sconfitta in sè, quindi, pesa la prestazione scialba. Un campanello d'allarme? Ni. Certamente, quello che deve insegnare Ternana-Monopoli alle Fere è che nessuna partita sarà semplice, che il campionato è lungo e faticoso, che anche il minimo calo di concentrazione, in un girone di ferro come quello meridionale, può costare carissimo, ma soprattutto che ancora non si è arrivati da nessuna parte. Non si è vinto il campionato, ma non si è nemmeno buttato alle ortiche tutto il buon lavoro svolto e messo in mostra fino a ieri. Equilibrio è la parola d'ordine. Certo, con la speranza che i prossimi momenti difficili siano meno brutti a vedersi di quello appena messo in archivio. 

Verde: è suonata la sveglia. 
Prendere i ceffoni, come ieri la Ternana ha preso dal Monopoli, non è mai piacevole: brucia, ti fa sentire piccolo e ti fa anche un po' vergognare per il modo in cui quei due sonori schiaffi sono caduti addosso alla squadra di Fabio Gallo. Nella prestazione di ieri, da parte dei rossoverdi, non c'è davvero nulla da salvare ma, se c'è una cosa che dalle batoste prese si è imparato ormai, non è successo ancora niente: abbiamo messo in soffitta appena la quarta giornata, le prime posizioni sono sempre a portata di mano, il campionato è lungo e tutto può succedere. Allora, ecco che da salvare c'è la sveglia che la partita contro il Monopoli deve dare alla Ternana, che già da domenica prossima può dimostrare di essere incappata soltanto in una giornata no, che potrà essere dimenticata quanto prima con l'andar del tempo. Insomma, niente isterismi e teste fasciate, è solo suonata la sveglia.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 16 settembre 2019 alle 15:00
Autore: Marina Ferretti
vedi letture
Print