Dopo la rifinitura di questa mattina, tenutasi sul sintetico del Campitello, nella sala conferenza dell'Hotel Garden, sede del ritiro della Ternana, si è presentato Gigi De Canio, allenatore delle Fere, per parlare e della settimana trascorsa e della sfida di domani contro il Ravenna. 

Mister, domenica il presidente ha detto che in ritiro vi sareste guardati in faccia: lo avete fatto?
"Abbiamo avuto tempo certo per guardarci in faccia. La stessa serenità di sempre, il dispiacere e il rammarico per il momento poco felice e la rabbia, la convinzione, la volontà di uscire il più presto possibile da questa situazione". 

Che settimana è stata?
"Una settimana buona, normale. Siamo rammaricati e dispiaciuti, ma non rassegnati o disperati. Il rapporto fra i calciatori all'interno è assolutamente buono, non ci sono problematiche di sorta, se non tutte quelle che ho sempre elencato e detto e che sappiamo che tocca a noi, attraverso risultato, prestazione e allenamenti, recuperare la condizione di entusiasmo normale che serve". 

A proposito di problematiche: una è Diakité. Il reintegro è parziale?
"Siccome Diakité è squalificato, andando noi in ritiro... Con molta serenità ha sbagliato un'altra volta, era già stato reintegrato e perdonato per un precedente comportamento poco consono nei regolamenti dello spogliatoio, per un comportamento poco consono nei confronti di compagni e allenatore. Era già stato escluso dalla lista dei convocati, ma aveva chiesto scusa e l'allenatore aveva accettato: quando domenica gli è stata comunicata la necessità di fare un cambio, il giocatore ha avuto un atteggiamento simile, poco corretto e siccome anche il momento non era dei più corretti, per il momento visto che è squalificato si allena a parte, poi la società valuterà e prenderà le decisioni più consone. Per quanto mi riguarda vedo poco probabile una ricomposizione, perchè al momento non è lucido e non accetta le regole dello spogliatoio. Non so se sia sul mercato, ma per quello che vedo dai comportamenti, e poi è una decisione che deve prendere la società. Ma vedo che il ragazzo fa fatica a comprendere il modo di stare insieme: se l'allenatore non è libero di sostituire un giocatore senza che questo debba sentirsi vittima, non credo che questo garantisca la serenità necessaria. Ci sono delle regole ben precise e ci sono cose su cui non si può transigere: l'ho già fatto una volta perchè si può sbagliare, ma quando si reitera in pochissimo tempo, probabilmente significa che il ragazzo è incompatibile col mio modo di allenare, e siccome non voglio abdicare, decido io i giocatori con cui voglio affrontare l'avventura". 

Visto che il mercato è alle porta, anche Vantaggiato ha espresso il desiderio di valutare...
"Vantaggiato è un falso problema. Come tutti avrebbe il desiderio di giocare di più ed essere titolare inamovibile, ma quando parla con me lo fa in maniera serena e non è un caso. E' sempre stato ai disposizione mia, della squadra e dei compagni, da grande professionista e da persona per bene quale è. Poi sono cose che insieme si valuteranno e si deciderà, ma al momento non mi risulta che abbia chiesto di andar via, e quello che vi ha detto lo aveva già detto a me in altre circostanze, ma non sono minimamente preoccupato sulla partecipazione del giocatore. Per il momento è un giocatore della Ternana e penso che lo sarà anche dopo". 

La partita di domenica ha creato la prima vera contestazione: come l'ha presa lei?
"Sono trent'anni che faccio l'allenatore, ho attraversato tutte le categorie e non ho fatto la Serie A per caso: capisco le regole del gioco, e capisco anche cosa ci può essere dietro. I tifosi fanno la loro parte, vogliono vedere vincere e noi non facciamo belle prestazioni. Ma noi siamo qui anche per loro, per riconquistarli. Le difficoltà che può avere questa squadra sono ampie, e non me lo sentirete dire più, non sono alibi. Quello che mi conforta è quello che abbiamo fatto per questa società e che le basi sono buone: è giusto però che il pubblico manifesti il proprio dispiacere, ma sono sicuro che quando torneremo a giocare bene, il pubblico sarà felice. Questa è la natura di questo sport, è quello che lo rende bello. I tifosi non stanno distruggendo nulla: c'è chi esprime il malcontento in maniera civile, chi lo fa in maniera meno educata, niente che non sia successo ad altri e altrove. Io non penso che ci sia qualcuno che voglia distruggere me o la squadra, soprattutto fra i tifosi. So e capisco il loro malcontento, non stiamo facendo benissimo, però io sono un uomo di calcio, conosco le dinamiche del calcio e la situazione in maniera profonda, e ho la certezza che ne verremo fuori. E attenzione, ci manca una partita". 

A Ravenna la difesa sarà un  problema, con tutte le assene?
"Ho avuto modo di percepire che Terni si lega molto alle persone del passato che possono aver fatto qualcosa di buono, ma le cose non sono come nel passato, ci sono momenti e momenti. Mi dispiacerebbe se si andasse sul personale senza tener conto degli interessi della Ternana. Io devo far funzionare la Ternana. Quello di Diakité è un problema di coesistenza impossibile, ed è una cosa che si risolverà con la società. Non è da ora che faccio i conti con l'infermeria, per cercare di avere in campo la squadra più razionale possibile, e per due mesi l'ho fatto allenandomi in uno spazio di 20X40 e chiedendo ai giocatori di andare in campo anche con l'immaginazione e loro hanno sempre risposto in maniera positiva, dando sempre il massimo della disponibilità e continuerà ad essere così, fino a che questa situazione di precarietà avrà fine, quindi domani vedremo".

Emergenza in difesa e a centrocampo.
"Voi sapete che Pobega si è operato, ma il ragazzo è già in campo, poi appena arrivato si è sentito male: questo cos'é? Non è senso di appartenenza? Non è lottare? Se questi non vi sembrano segnali da rimarcare per far conoscere il senso di appartenenza di un ragazzo di 19 anni, credo che non sia una informazione corretta e bella, e non si da il giusto merito ai ragazzi. Così come ha fatto Furlan, io non ho parlato con questi due ragazzi per chiedere loro se se la sentono, se possono anche solo partire con noi. Io devo capire se questi ragazzi possono dare un reale contributo, non voglio sacrificarli ed esporli a brutte figure o infortuni che possano penalizzarli".

Sul direttore sportivo ha detto che a società lo sta cercando...
"Questo, scusate... L'anno scorso è andata via una persona che svolgeva questo ruolo, poi è arrivata un'altra persona che proprio in questo hotel è venuto a pregarmi di perorare la sua causa per lavorare qui. Se le cose non sono andate ci saranno state delle ragioni, che la società lo abbia detto o meno, e la società non è composta da pazzi che fanno il contratto e poi mandano via le persone. Questo non vuol dire che la società non cerchi di strutturarsi nella maniera migliore: è chiaro che siano alla ricerca di figure valide, che possano lavorare con tutti noi. Se una società in due stagioni ha avuto due esperienze poco positive, evidentemente non era soddisfatta e credo che abbiano il diritto di scegliersi le persone che professionalmente e moralmente siano in linea coi propri obiettivi. So che sono alla ricerca del profilo giusto, ma non so quando potrà venire. Io in questa società qui, a differenza di altri, io ho solo due persone di mia fiducia, perchè non ho bisogno di persone di fiducia, non sono andato a scegliere persone di mia fiducia, ma che hanno entusiasmo e i miei stessi progetti, non solo per oggi, ma per il futuro. Quando parlavo del ds volevo comunicare a chiunque di essere sereni e tranquilli, perchè gli uomini passano, ma la società è solida e vuole costruire qualcosa di solido e duraturo. A me la società non ha mai chiesto nulla e dopo la mia ultima esperienza me ne guarderò bene di dire alla società di prendere questo o quello: sui giocatori posso, su altre figure ho sbagliato e devo stare più attento. Non mi risulta che la società abbia chiamato Giaretta, ma credo che lui stesso mi avrebbe avvisato e me lo avrebbe detto".

Ieri al campo c'erano due psicologi dello sport...
"Io ho un'idea, faccio un passo indietro. Vi sapete che abbiamo il professor Rosati, un nutrizionista nel nostro staff, una persona di Terni. Io ritengo che il calcio abbia bisogno di professionisti seri, per migliorare l'ambiente e ottimizzare. Quando ci sono momenti di confronto con persone che possono aiutare il gruppo a migliorarsi, io sono felicissimo e molto aperto a questi scambi. Attenzione, non è che i calciatori debbano essere psicanalizzati, ci sono tanti aspetti su cui lavorare, e persone specializzate possono essere d'aiuto ai giocatori per recuperare energie mentali per esempio".

Parliamo della partita con il Ravenna, una squadra che sta facendo bene?
"Non posso che parlare bene del Ravenna, perchè sono in alto in classifica, sta facendo bene. Hanno quello che ora non abbiamo noi, la continuità, l'entusiasmo e la situazione per cui nessuno chiede loro grandi risultati, non hanno l'ansia per il piazzamento. Sono una squadra organizzata anche dalla continuità di lavoro che hanno, e hanno anche la spavalderia della tranquillità in classifica. E' una gara difficile sotto gli aspetti psicologici più che tecnici". 

In avanti, che sembra la situazione un po' migliore, vuole giocare a tre o col trequartista?
"Io domenica avevo problemi a centrocampo, perchè dovevo fare delle scelte. Bergamelli non l'avevo fatto giocare per i postumi dell'infortunio di Bolzano. Son tutte situazioni su cui l'allenatore riflette, come quella che poteva riguardare Giraudo per la forte contusione alla spalla che aveva accusato. Son tutte cose da pensare prima e ho pensato che la squadra fosse sufficientemente forte per aver ragione dell'avversario. Poi qualche errore di troppo ci ha penalizzato. Io non posso dirle chi giocherà, devo parlare coi giocatori e capire chi parte e chi, di quelli, può andare in campo".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 21 dicembre 2018 alle 12:03
Autore: Marina Ferretti
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