A raccontarsi in una lunga intervista ai nostri microfoni è Mauro Mayer, difensore e simbolo indiscusso della Ternana prima e del Modena poi tanto da entrare nella Hall of Fame di entrambe le società. A Terni Mayer fu protagonista di due promozioni consecutive dalla C2 alla B con Del Neri in panchina a cavallo tra il 1996 e il 1998. Poi il suo trasferimento al Modena dopo una stagione interlocutoria dove i rossoverdi riuscono a conquistare la salvezza all'ultima giornata con la vittoria sulla Fidelis Andria. E' In terra emiliana che Mayer diventò per tutti "Il Kapitano" con la vittoria di due campionati consecutivi, come successo a Terni, stavolta dalla Serie C1 alla A, lasciando il Modena dopo 6 stagioni, di cui la metà da capitano e collezionando in totale 159 presenze e 3 reti. Della sfida di sabato tra le sue due ex squadre abbiamo parlato ma non solo. Spazio a delle riflessioni personali su quello che riguarda il suo futuro all'interno del mondo del calcio. Questa la nostra intervista:

Sabato c’è Ternana-Modena, chi vedi favorita?

“Difficile dirlo, il Modena sta attraversando un periodo piuttosto lungo senza vincere, la Ternana è reduce dalla brutta sconfitta di Genova contro la Samp. Sarà una partita tra due squadre alla ricerca di punti, vincerà chi avrà meno paura di perdere”;

Te l’aspettavi un Modena cosi in difficoltà sotto il piano dei risultati?

“No, perché ho visto sempre il Modena giocare bene, a tratti anche dominando. Il problema di quest’anno è che fanno fatica a fare gol, le uniche partite dove si sono sbloccati sotto porta hanno subito gol, per me è una squadra che ha tutto il potenziale per centrare i play off, a livello difensivo hanno degli ottimi interpreti e a centrocampo hanno giocatori come Palumbo e Gerli che sono tra i migliori del campionato. La pecca di quest’anno è non aver trovato una punta che potesse garantire 15/20 gol”;

A proposito di Gerli, quanto peserà la sua assenza?

“È un’ assenza importante per Bianco, sarà difficile trovare un sostituto perché è un giocatore che ha qualità in mezzo al campo, detta i tempi, è bravo non solo in fase difensiva ma anche in impostazione, è una defezione che potrebbe pesare non poco sugli equilibri tattici della squadra”;

A Terni Bianco dovrà fare a meno per squalifica anche della sua punta Manconi….

“Manconi è un giocatore che piace, sta giocando meno di quanto ci si aspettava però quando è stato chiamato in causa ha fatto sempre bene, è un giocatore imprevedibile che può offrire anche delle opzioni diverse in attacco. Non penso che sia un’assenza fondamentale perché in avanti il Modena ha altre alternative, sicuramente lo avrei fatto giocare di più”;

Come ti spieghi il nervosismo di Bianco che a fine partita ha mandato a quel paese in diretta tv i giornalisti?

“Il clima attorno alla squadra non è dei migliori, c’è delusione perché è stata una stagione partita sotto i migliori auspici che invece si sta concludendo con più bassi che alti. I tanti pareggi delle ultime partite hanno fatto perdere non solo un posto nei play off che ma anche fiducia e serenità. Ora il Modena deve guardarsi da chi le è dietro, la Serie B in questa è spietata. Purtroppo quando non arrivano i risultati sperati spesso chi paga è l’allenatore, Bianco mandando a quel paese i giornalisti è passato dalla parte del torto, non ti puoi arrabbiare se la stampa ti critica, fa parte del gioco”;

Quanto può influire sul morale una sconfitta come quella subita dalla Ternana a Genova?

“Dipende dai giocatori, ci sono alcuni che reagiscono altri che invece potrebbero subire il colpo. È proprio in questi momenti che si giudica un giocatore”;

Te che hai vissuto entrambe le piazze, come ti spieghi questa differenza di umore tra le due tifoserie?

“Io ho avuto la fortuna di vivere le due piazze in bellissimi momenti, dove ho vinto due campionati a Terni e altrettanti a Modena, non male. È stato fantastico aver potuto vivere quei trascorsi, in due realtà accomunate dalla grande passione per la propria squadra. Oggi è strano vedere il Modena fischiato a 4 punti dai play off e la Ternana più indietro che lotta per non retrocedere con il grande sostegno dei propri tifosi. Credo che Bianco con qualche risposta sgarbata non stia aiutando l’ambiente, bisogna saper accettare le critiche, anche quelle antipatiche, rispondendo ma con educazione. Breda dall’altro ha ricompattato l’ambiente nonostante le Ternana abbia cambiato tanto, ha dalla sua un direttore esperto che sa come lavorare al meglio”;

A questo punto della stagione contano più le gambe o la testa?

“La testa sicuramente, se gira quella allora girano anche le gambe. Se sei lucido puoi anche correre di meno ma corri meglio, in questo momento della stagione la spunterà chi avrà più forze mentali”;

Te che sei stato una colonna portante sia della Ternana che del Modena, qual è il compito adesso dei giocatori più esperti rispetto ai più giovani, ora che i margini di errore sono ridotti al minimo?

“I giovani possono subire maggiormente la pressione di non poter sbagliare, i più esperti devono cercare di deresponsabilizzare chi ha meno esperienza, questo per farli giocare con la testa più libera. Ora che le partite diventano come delle finali chi non si può permettere di sbagliare è proprio chi ha dalla propria una maggiore esperienza, non parlo solo di prestazione ma anche di atteggiamento, cercando di trasmettere serenità anche dentro lo spogliatoio”;

Quali sono secondo te le prospettive di Modena e Ternana per questo rush finale?

“Il Modena è in mezzo al momento, è a più quattro sulla zona salvezza e a meno quattro da quella play off. Sicuramente quella che non può permettersi altri passi falsi è la Ternana per una questione di classifica, ma anche le prospettive del Modena potrebbe cambiare in caso di sconfitta a Terni”;

Cosa ne pensi del grande ex della sfida Palumbo?

“È un gran giocatore, non lo conoscevo bene prima che arrivasse a Modena, mi ha veramente impressionato. Potrebbe giocare in qualsiasi squadra di Serie B, lui e Gerli potrebbero giocare tranquillamente anche in Serie A”;

Hai qualche ricordo particolare della tua esperienza a Terni?

“Io penso di essere cresciuto tanto non solo sotto il punto di vista professionale ma anche umano, sono state le mie prime vittorie di campionati, quei successi mi hanno dato una consapevolezza maggiore nel proseguo della mia carriera, sono stati la base per la vittoria degli altri due con il Modena, ho vissuto periodi meravigliosi in due società diverse. Più a Terni che a Modena c’era l’abitudine di andare allo stadio con la famiglia, era bello perché vedevi generazioni intere, e io uscivo e ho frequentato molte di queste persone perché c’era veramente un seguito e un entusiasmo incredibile. É un qualcosa che ti trascinava, Modena e Terni sono due realtà che vivono di calcio”;

Quali sono le differenze tra le due piazze?

“Il calcio viene vissuto allo stesso modo, in maniera passionale. La differenza la fanno i risultati, io ho avuto la fortuna di viverle quando le cose andavano bene e tutto era più facile. A Terni l’unico momento difficile l’ho vissuto l’anno della C2 quando eravamo partiti per vincere il campionato ma poi i risultati non arrivavano. Quel gruppo poi ha fatto la differenza, noi vivevamo insieme giorno e notte, pranzavamo allo stadio, e grazie a quei momenti siamo riusciti a creare una coesione fortissima. La squadra non vince solo quando è forte ma anche quando c’è un gruppo unito. Posso dire di avere avuto la stessa fortuna a Terni e a Modena”;

A Terni è d’attualità la questione stadio, quanto è importante avere delle strutture adeguate per crescere anche a livello economico e sportivo?

“Sono fondamentali, se si vuole crescere c’è bisogno di investire nelle strutture. Una cosa che apprezzo molto è che il presidente del Modena Rivetti vuole partire da questo, a Modena è la prima società dal 2000 che si sta occupando seriamente di investire in questo settore. È un bel segnale di una famiglia che vuole far crescere il club. Mi auguro che anche la Ternana riesca a terminare i lavori al più presto, in questi anni se n’è parlato tanto ma alla fine poco è stato fatto, spero che Terni possa realizzare questo sogno per tutti i tifosi e fare da apripista rispetto ad altri club italiani”;

Infine, rispetto al nuovo che avanza, ti piace ancora questo calcio?

“Ti porto la mia esperienza, quest’anno ho deciso di non allenare nonostante abbia fatto sempre il settore giovanile sia nei professionisti sia nei dilettanti. Negli ultimi due/tre anni ho avuto offerte importanti anche per seguire la Primavera del Modena, negli ultimi tempi quando allenavo non mi divertivo più, tanto che mi sono posto proprio questa domanda. Alla fine sono arrivato a rispondermi che sono cambiato io, è cambiato il mio modo di vedere le cose. Ho preferito allora fermarmi e prendermi un anno di stop, il problema è che non mi manca. Se dovessi riprendere lo farò sempre dal settore giovanile, una prima squadra la vivrei con troppo stress, non riuscirei a viverla serenamente”. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 04 aprile 2024 alle 14:00 / Fonte: di Vittorio Luzzi
Autore: Ternananews Redazione
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